Flotta
Romana: nove partenti su 44 ottima partecipazione della nostra flotta,
Calzecchi, Masserotti, Trambaiolo, Loretano, Pizzarello, Sada, e ben tre
classici Di Tarsia, Napoli e Sanzini.
I
risultati? a parte di Mauro Calzecchi occorre dire che gli altri erano fermi da
mesi. Dopo le quattro prove Calzecchi è nono, Yann Masserotti con una
bella ultima prova è risalito al 14° posto,Trambaiolo
26, Di Tarsia 27, Loretano 30, Napoli 34, S. Pizzarello 35, Sada 36, Sanzini
41. Oggi dopo le fatica delle tre prove di ieri (ma la classe non aveva deciso che
si potevano disputare solo due prove al giorno?) Trambaiolo, Loretano,
Pizzarello, Sada, e Sanzini decidevano di non partire sicuramente occorre che appena
il tempo si fa più mite, Yann organizzi qualche uscita collegiale magari a Santa
Marinella come lo scorso anno.
Il
podio:1 Massimo Schiavon, 2 Italo Bertacca, 3 Fabrizio Bevestrello
Le
vittorie nelle singole prove sono di: Cusin, Bevestrello, Semenzato, Tua
Presto
in linea foto e filmati e la dettagliata cronaca del bravissimo Fabrizio Cusin
a cui vanno i complimenti di come ha saputo organizzare e promuovere la
manifestazione.
Immagini
e classifiche grazie a Yann e Paolo
20/01/19
Seconda Giornata: Coppa Mankin. La cronaca di Fabrizio Cusin
È
fatta! La quinta edizione del Mankin si è conclusa con 4 prove, 3 nella prima
giornata e 1 oggi.
Non mi soffermo sulle singole regate, ma
alcune considerazioni personali intendo esprimerle.
Una costante comunicazione, ma per taluni
ritenuta eccessiva, rendeva giustizia tanto da iscrivere 54 timonieri di cui 45
partenti. A farci visita ma indisponibili a partecipare campioni del calibro di
D’Albertas e Negri (anche loro agli scivoli, grazie!).
Si è tenuto il consiglio dell’ Aicd a
testimonianza dell’ importanza di questa manifestazione.
Ciò che salta agli occhi é la premura degli
organizzatori, il desiderio forte dei regatanti a fare bene, tanto che nella
prima prova 3 volte il Comitato ci faceva rientrare! Nervi tesi, non me ne
vorranno i più bravi, ma la mia impressione era che proprio loro guidavano
buona parte della flotta oltre la linea.
Qualche scorrettezza in acqua, qualche
incrocio proibito; qualche incontro ravvicinato direi puntato come un tiro a
piattello. Ci si rimane male, ci si chiarisce, si ritorna amici e si riparte.
La domenica aspettavamo da previsioni un vento
quasi leggero. Invece al breafing rimandavamo la partenza perché il vento
sparava circa 16 nodi costanti con raffiche di oltre 22 nodi. Raccomandavo la
prudenza. Il vento sembra calare, si esce ben organizzati e veloci in fila di
due consecutivi. Il campo é posizionato alla perfezione ma nonostante avessimo
deciso di stare in basso al lago eravamo quasi alla sua metà dove il vento
soffiava di più rispetto al lato sinistro occupato invece dagli optimist.
@@@@@@@@@@@@@@@
Ora
io ricordo la necessità di osservare SEMPRE il regolamento della classe Dinghy
:
7.7
- MODALITÀ DI EFFETTUAZIONE DELLE REGATE
La velocità massima del vento, per le regate
della Classe, é stabilita in 8 m/s mentre la velocità del vento alla partenza
non può essere inferiore a 2 m/s.
@@@@@@@@@@@@@@@@
Oggi
nonostante mi sgolassi a terra e in acqua sostenevo che eravamo oltre i limiti.
Non so quale ragione spingesse alcuni a regatare a tutti costi ma so per certo
che 18 concorrenti non scendevano in acqua. Se il 40% della flotta rimane a
terra e parte di essa se ne va, io - organizzatore- me ne dispiaccio e sono
costretto ad interrogarmi. Dopo fatiche e pensate quotidiane non tollero che ci
siano forzature e peggior sordi di chi non vuol sentire.
Oggi
la regata a quell’ora non era da fare! Bastava aspettare per metterci in
sicurezza. Ho visto anche i più forti con le vele sventate tanto era il vento
che non sapevano gestirlo. Ho saputo di una collisione seria perché un timoniere
non ha retto il Dinghy partito sotto raffica e credetemi il danneggiante è uno
dei più bravi velisti che ci siano in circolazione. Ho visto la prova caparbia
del vincitore assoluto; il silenzio costernato di alcuni nel dover per forza
scendere in acqua a difendere le proprie posizioni.
Il
Mankin andava chiuso ieri con la medesima vittoria di Schiavon e di Lodigiani
nella categoria femminile, di Semenzato nei master, di Sanzini nei legend
oppure meglio oggi ma a condizioni di accettabilità.
Copiosi saranno i contrari, dipende dai punti
di vista pur sempre rispettabili di ognuno, ma sulla sicurezza spero che tutti
si possa essere quantomeno d’accordo.
Un
particolare ringraziamento allo sponsor Eusider dei fratelli Anghilleri, alla
casa vincola di Elena Balestrieri, al Circolo organizzatore, alle Signore che
ci hanno rifocillato, al Comodoro, agli intervenuti, alla fotografa Camilla
Fabbris. Il generoso sponsor mette a sorteggio il picco in legno, in ergal e la
vela Benedetti, premi vinti rispettivamente da Bertacca, Calzecchi e Begalli.
Così termina la quinta edizione del Mankin in
un taleggio portato da Anghilleri anch’egli di origine protetta, squisito da
secoli.
Tutti bravi, campioni, eccellenti ma solo uno
primeggia in tutti i sensi. Lui vale più di tutti: è Alessio Pardini alla sua
prima importante regata in Dinghy. Oggi con un bellissimo gesto il direttivo
gli ha donato la tessera gratuita Aicd.
Alessio cavalca La Santuzza, uno dei sogni
della sua vita per la quale si è allenato a bestia, scritto, cancellato e
riscritto il suo taccuino. E’ li nei primi 10, risale 2 posizioni e noi
regatanti che bazzichiamo campi di regate da anni sappiamo cosa significhi
piazzarsi nei 10 di una nazionale (anche se spontanea).
Alla prossima. Fabrizio Cusin