lunedì 31 marzo 2014

18mo Trofeo Città di Rapallo Dinghy 12p.

News Prima zona FIV
Sole, vento e mare giusti per il Dinghy 12 piedi, la vela centenaria, ma ancora sulla breccia, con la quale 26 timonieri si sono sfidati in cinque prove tra sabato e domenica nelle acque del Tigullio. Organizzazione del Circolo Nautico Rapallo, con il patrocinio del Comune di Rapallo, Città Europea dello Sport 2014, e della Federazione Italiana Vela.
Nella prima giornata di sabato si sono potute disputare due prove con vento regolare, che ha consentito di mettere in atto al meglio tattiche e strategie nel percorso con partenza nelle acque antistanti il Convento della Cervara.


Domenica le buone condizioni meteorologiche hanno permesso di svolgere tre prove, l’ultima delle quali è stata accorciata per un improvviso calo di vento, consentendo ai regatanti più regolari di confermare i risultati del giorno precedente.
La classifica finale vede in testa “Gin” Luigi Gazzolo della Lega Navale Italiana di Santa Margherita Ligure, seguito da Maurizio Manzoli del Circolo Nautico Rapallo ed ottimo terzo da Fausto Pierobon, Presidente del Circolo Velico di Jesolo, il Club più distante che ha partecipato al Trofeo.


venerdì 21 marzo 2014

La prima tappa del Trofeo Dinghy 12’ Classico 2014

Al via la stagione agonistica italiana del Dinghy 12p


Finiti i campionati invernali, già sabato e domenica prossimi, comincia la vera e propria stagione agonistica italiana del Dinghy 12p.
Sabato 22 marzo inizia il Trofeo del Dinghy 12’ Classico 2014, riservato ai soli Dinghy 12p costruiti e armati interamente in legno.
La serie delle Regate Nazionali (AICD) aperta a tutti i Dinghy 12p sia Moderni sia Classici inizia il 12 aprile con la regata di Viareggio.
In Liguria, Laghi lombardi, Veneto, Toscana, Lazio e Sicilia saranno disputate anche le serie dei Campionati Zonali aperte a tutte le tipologie costruttive dei Dinghy 12p sia Classici sia Moderni.

13° Trofeo del Dinghy 12’ Classico è riservato ai soli Dinghy 12p costruiti ed armati interamente in legno.
Scarica bando dell’intero circuito.


La Spezia 22 e23 marzo 2014
Rimini 2 e 4 Maggio
Castiglione del Lago 7-8 giugno
Morges (Svizzera) 12 e 13 luglio
San Vincenzo 20 e 21 Settembre



I bandi e le notizie riguardanti il circuito sono disponibili nel sito Dinghy Classico recentemente aggiornato con una nuova grafica.

 
Circuito Nazionale 2014 aperto sia ai Dinghy 12p Classici sia ai Dinghy 12p Moderni
 


Viareggio 12/13 aprile                  
Portofino 23/24/25 maggio          Bombola d’oro-Trofeo Cockshott
Venezia 21/22 giugno                     
Bracciano 5/6 luglio                       
Malcesine 5/6/7/8 settembre        Campionato Italiano





Sul lago di Bracciano la Flotta Romana dei Dinghy 12p disputa il Campionato 2014 IV zona FIV tutte le regate  sono aperte sia ai Dinghy 12p Classici sia ai Dinghy 12p Moderni.









 

mercoledì 19 marzo 2014

Con la Coppa Garnell, si è concluso il Campionato Invernale Dinghy Alto Tirreno


La Coppa Garnell è stata vinta da Vittorio D’Albertas

 
 
 
Dani Colapietro, vince il Campionato Invernale Alto Tirreno 2014 , davanti a Manuele Tua, terzo e primo dei Dinghy Classici Toni Anghileri. Il Campionato ,nelle sette giornate disputate, ha visto al via 25 concorrenti.
Le cronache e foto del Campionato sono in linea in  Acqua di mare “notizie di mare e di vela dal golfo dei Poeti.
 

 Campionato Invernale Dinghy Alto Tirreno
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Lido di Venezia,16-03-2014,  a Giorgio Gorla la Prima di Primavera
 
 


lunedì 17 marzo 2014

Domenica 16 marzo 2014 ,si è conclusa la Winter Cup di Bracciano 2013-2014

Ancora una giornata di sole primaverile, il vento dai quadranti meridionali con una velocità media sui cinque nodi e delle belle raffiche fino a dieci nodi nella parte verso terra del campo perfettamente posto dal comitato di regata. Simone Re conduce con ampio margine tutta la prova ma alla fine sarà squalificato per un ocs in partenza. Mauro Calzecchi controlla il gruppo, per vincere la classifica finale dell’invernale gli basta arrivare davanti a Carlo Cameli oggi un po’ irritato dalle ariette che caratterizzano la giornata, venticelli che invece piacciono molto a Riccardo Provini secondo nella prova odierna, terzo Salvatore Cossellu, quarto e primo dei legni Francesco di Tarsia, quinto Claudio Giannobile.

Vento di domenica 16 marzo 2014
Si conclude così il campionato invernale, ritornato dopo molti anni sul lago di Bracciano . Un’edizione abbastanza fortunata dal punto di vista meteorologico,le prove valide sono state 10 ,anzi potevano essere dodici se non ci fossero state quelle strane polemiche che hanno caratterizzato la giornata di rientro dopo la pausa natalizia. Buona la partecipazione ,ventitre i Dinghy 12p iscritti , è un record fra tutte le classi dei vari campionati invernali 2013-14 della IV zona FIV,solo i ragazzini degli Optimist hanno fatto qualcosa di meglio.

 
La classifica finale: Mauro Calzecchi, è il quinto invernale consecutivo in cui s’impone, regata “saggiamente” senza mai strafare, conquista le targhe della prima e seconda manche e ha all’attivo anche la vittoria in tre prove. Al secondo posto Carlo Cameli, dopo quasi un anno senza regatare ricomincia a godere il piacere della gara, ha vinto una prova, quella con più vento. Al terzo posto l’inossidabile Gaetano Allodi, imbattibile con le ariette, primo in due prove. Quarto, Massimo Provini, non ha mai vinto ma in queste lunghe serie la regolarità è premiata. Al quinto posto il giovane Giannobile, un ex laserista alla prima esperienza con il Dinghy 12p.
Hanno vinto una prova anche Simone Re, Miroslaw Zeitek, Roberto Scanu e Francesco di Tarsia con il suo Classico Colombo.  I Dinghy 12p costruiti in legno 100 %  iscritti erano cinque. Altra nota di rilievo per questo invernale 2013-2014, la presenza femminile quattro partenti (almeno in una prova) per una classe come il Dinghy 12p è un record.

domenica 16 marzo 2014

Winter Cup Bracciano Sabato 15 marzo 2014-03-15


A Sabate, la città etrusca sommersa nelle acque del lago, i riti dionisiaci dell’equinozio di primavera prevedevano che i sacerdoti più anziani s' immergessero per fecondare le sirene dalla doppia coda dispensatrici di fortuna e prosperità.
 La magia dei luoghi ha voluto che oggi il rito si ripetesse, due vecchiacci per colpa di qualche raffica vicina ai venti nodi hanno assaporato le fredde acque.
L'aruspicina etrusca non prevedeva il recupero. Per fortuna i tempi sono cambiati e velocemente sia Alberto sia Giangi sono a terra in salvo. I Dinghy sono stati poi recuperati da Mirek a regata finita. Nethuns il dio etrusco delle acque è stato ugualmente esaudito e ha regalato a tutti una bella giornata di sole.







Il vento è stato sui dieci nodi inizialmente da sud ovest, girato decisamente a maestrale nel pomeriggio. Due prove valide, nella prima vittoria di Simone Re, nella seconda vince Miroslaw Zietek, regatava con il Colombo plastica/legno di Carlo Pizzarello. Per domani sono previste le ultime due prove, la classifica finale è ancora tutta da decidere, per ora dopo nove prove (due scarti) è al comando Mauro Calzecchi con 19 punti secondo a un sol punto Carlo Cameli 20 punti, terzo Gaetano Allodi a 27 punti.


 

venerdì 14 marzo 2014

All'improvviso quasi cento Dinghy 12p in acqua, è arrivata la primavera.

Sul lago, dopo giorni e giorni di tramontana, è arrivata quell’aria leggera di primavera, tiepide giornate sempre più luminose, con qualche accenno di ponentino nel tardo pomeriggio.
Sabato 15 e domenica 16 marzo ultimo appuntamento con le regate della Winter Cup del lago di Bracciano, il segnale di avviso è previsto alle ore 12,00. Domenica 16 marzo, al termine della regata, avrà luogo la premiazione.


 
La previsione meteo è favorevole ma attenzione tecnicamente questo è ancora l’ultimo week end dell'inverno e la tramontana potrebbe ancora riservarci delle sorprese.
 
In questo fine settimana i Dinghy 12p regatano anche a:
·         La Spezia, CV La Spezia, Trofeo Garnell, Invernale Puccini.
·         Lido di Venezia, AV Lido, Invernale Adriatico + Zonale.
Due giorni di regate, che disegneranno la classifica definitiva dei campionati invernali.
 

 
 
 

giovedì 13 marzo 2014

Proclamati i vincitori dei Classic Boat Awards 2014.


I vincitori dei premi sono stati annunciati allo showroom Bremont Watch a Londra.

 
 
 
 
 
 
Hanno votato, per le varie classifiche, in quasi 6.000, nonostante l’appello al voto sia apparso su molti siti nazionali e internazionali dedicati al Dinghy 12p, la nostra barchetta non è riuscita a classificarsi tra i primi due della classifica SPIRIT OF TRADITION, UNDER 40ft, per vedere quanti voti ha avuto bisogna aspettare il prossimo numero della rivista
 
Essere designati per la votazione è già un grande risultato per una barchetta centenaria come la nostra.
La classifica deve però far riflettere su quanto impegno è ancora necessario per far comprendere anche all’estero il valore storico e agonistico del nostro Dinghy 12p.
 

mercoledì 12 marzo 2014

Commento di Pieter Bleeker sull’assemblea AICD dell’8 marzo


Apri e traduci con Bing


Pieter è  vittima di una cattiva traduzione automatica ,la polemica che si è aperta dopo l’assemblea AICD  non è sicuramente contro i Dinghy 12p Classici ,costruiti in legno 100%.

Email Giuseppe la Scala


Carissimi,

avrei voluto - con questa comunicazione - darvi solo le notizie che comunque seguono (e inviarvi i documenti allegati).
 
Giuseppe La Scala - Delegato Sezione Classici  AICD (ancora per poco)

Apri e leggi la lettera di Giuseppe La Scala

martedì 11 marzo 2014

ASSEMBLEA AICD 8 MARZO 2014 RELAZIONE del SEGRETARIO


1)LA STAGIONE DEL CENTENARIO
Si conclude un anno intenso, l’anno del Centenario.
Era pressappoco un anno fa, quando ci siamo trovati a Genova per la presentazione del libro sui nostri primi 100 anni e per inaugurare la mostra al Galata Museo del Mare con l’esposizione del Pierino che è durata quasi un anno. Una mostra che in forma itinerante abbiamo trasportato in lungo e in largo per l’
Italia dall’Accademia Navale di Livorno, al Castello di Santa Margherita, al cuore di Palermo, al Museo dell’Aeronautica di Vigna di Valle sul Lago di Bracciano, a Napoli, nella bella sede del Savoia, a Dervio, al Salone Nautico di Genova nel nostro Dinghy Village valorizzato da Lodoletta I 2. Oggi i pannelli del Galata, fino ad ottobre, sono nell’ingresso di una struttura a Gallipoli che vorrebbe rilanciare il dinghy in Puglia.
Sono invece circa 9 mesi da quando Poste Italiane ha emesso il “nostro” francobollo e poi le varie cartoline dedicate alle Nazionali. Un francobollo che per la cronaca ha avuto un gran successo anche tra i non velisti.
Nel 2013 abbiamo disputato un Campionato Italiano - Bombolino, che seppur non baciato da condizioni meteo ottimali (eufemismo) e con qualche sbavatura organizzativa, ha registrato il record di tutti i tempi in termini di iscritti, 119, ed è stata comunque una bella festa.
Anche le regate nazionali o di rilevanza nazionale dell’anno, hanno avuto una buona partecipazione. Compresa la World Cup, nonostante la mancata adesione olandese.
Abbiamo poi concluso degnamente la stagione invitati alla Monaco Classic Week,una formula interessante in cui ci siamo trovati a giocare, in senso simbolico, il ruolo originario di tender di incredibili opere d’arte naviganti. Una partecipazione che ha attirato perfino l’attenzione della rivista inglese Classic Boat e che ci ha di fatto “sdoganati” internazionalmente nel nostro insieme, a
prescindere dal materiale di costruzione dei singoli dinghy presenti. E’ stata infatti riconosciuta ed apprezzata la filosofia “Spirit of Tradition” che aleggia nella nostra Classe. La Monaco Classic Week per chi ha partecipato è stata proprio un bella esperienza. Vi confermo che si ripeterà, perché siamo già invitati per il 2015.
2) DIFFUSIONE E FLOTTE
Possiamo dire che la diffusione del dinghy da noi tiene bene, nonostante la recessione. Non a caso siamo considerati sui media una Classe fenomeno. In tutto questo hanno un ruolo importante le Flotte che raccolgono quei tanti dinghisti che per le ragioni più diverse, comprese età, lavoro, budget, “girano” meno. Per questo desidero ringraziare veramente tanto i Capi Flotta, la cui opera di stimolo e
coordinamento locale in collegamento naturale, costante e costruttivo con me e il Consiglio è veramente preziosa e apprezzata. Flotte come quella Adriatica di Franco Penzo, Ligure di Fabio Pardelli, del Tirreno Centro Meridionale di Piero Scrimieri (numerosa e con epicentro a Bracciano, anche
se, come dice Tolotti, “beati chi li vede” perché in maggioranza preferiscono non muoversi e andare in trasferta) oggi sono robuste e attive e generano ricambio. Prezioso anche il lavoro on line in affiancamento al sito della classe dai blog di Tolotti, Zaffalon, e dal sito del Circolo Velico di Santa Margherita Ligure. Bene anche il Garda di Roberto Armellin, dove avremo quest’anno il Campionato. E
bene la Sicilia di Paola Randazzo, flotta in decisa ascesa, dove si registra grande vivacità e che ci attende per il Campionato 2015, per il quale Carlo Cameli sta già lavorando per la nota e apprezzata convenzione Grandi Navi Veloci. La Toscana del Commodoro Emanuele Tua, grazie all’invernale di La Spezia e alle regate di valenza nazionale che facciamo (lo scorso anno La Spezia, Livorno e Punta
Ala, quest’anno La Spezia, Viareggio e San Vincenzo) ha un suo buon numero di aficionados che arrivano anche da fuori zona. Le note dolenti vengono invece da Napoli, dove purtroppo, nonostante siamo andati
più volte con i Classici e nonostante la World Cup, non si decolla. Così come in questa fase - questione di corsi e ricorsi storici, legata anche alla “maturazione” dei dinghisti di questa zona - si nota un calo importante di attività sui laghi Maggiore e di Como.
Per quel che riguarda il mercato:
si è registrata una stasi nella vendita di legni nuovi, anche se ha appena chiesto l’autorizzazione a costruire un nuovo cantiere in area Roma - Fiumicino;
c’è stato maggior movimento nei moderni;
c’e stato un vivace mercato dell’usato;
c’è interesse in ascesa per il recupero di dinghy d’epoca, non necessariamente a fini agonistici, ma su questo ci intratterremo nell’argomento all’ordine del giorno ad hoc.
Questo significa che la Classe deve:
da una parte favorire il più possibile il ricambio generazionale, visto che in molti - anche tra i più bravi e assidui delle trasferte col carrello al seguito stanno navigando verso le boe dei 60/65/70,
dall’altra stabilire con chi è rimasto delle flotte di zone di grande tradizione dinghistica oggi poco attive, strategie finalizzate a una rivitalizzazione ascoltare, e dare casa e risposte alle diverse anime presenti, comprese quelle non necessariamente dedite all’agonismo.
3)LE ANIME DELLA CLASSE
La Classe Dinghy, non dico niente di originale, è una realtà complessa e articolata. Al di là dei regatanti, la grande maggioranza, esistono anche coloro che privilegiano la storia, il recupero di vecchie barche, il restauro, la valorizzazione della tradizione. E’ importante tenerne conto. A quest’anima, che il Centenario ha in qualche modo energizzato, va data casa e incoraggiamento. Il come è un tema strategico della Classe nella sua interezza sul quale, insieme, dobbiamo riflettere.
4) I CONTI : IL TANGIBILE E L’INTANGIBILE
Tra breve il Tesoriere illustrerà i nostri conti. Anticipo che sono in ottimo stato, nonostante la quota sia stata ridotta di ben 30 euro nei precedenti esercizi. Conti in ordine e si può dire floridi, senza che ci siamo fatti mancare niente. Anzi, i soci hanno potuto godere di regate dove sono stati accolti e ben curati. Hanno avuto un bellissimo libro celebrativo del Centenario. Oggi avranno l’Annuario 2012/2013, veramente una splendida carrellata in testi e immagini . Siamo stati a regatare a Palermo con costi di trasporto irrisori. Abbiamo belle foto messe a disposizione dei concorrenti delle regate principali. Abbiamo dato visibilità gratuita ai nostri cantieri al Salone Nautico, dove il Dinghy Village a costo praticamente zero, è stato un salotto nel quale accogliere amici, nostalgici e simpatizzanti.
Tutto questo è stato frutto di scelte precise, ovvero trovare supporti su progetti specifici, la cui ricaduta andasse il più possibile a vantaggio dei soci.
Quello che poi il bilancio non mostra, ma che se valorizzato peserebbe parecchio, è l’intangibile. Il mio Studio pubblica ogni anno il Bilancio dell’Intangibile. Se lo facesse anche la Classe Dinghy le voci sarebbero costituite dal lavoro professionale, dal tempo dedicato, dall’energia positiva, dalle conoscenze messe a disposizione da ciascuno dei Consiglieri, Capi Flotta, membri del Comitato Tecnico, volontari, dirigenti dei Circoli che ospitano le nostre regate - dinghisti e non. E anche il lavorare tutti noi su base volontaria, dove però il lavoro volontario messo a disposizione è professionale e condiviso, è stata una scelta precisa di tutti noi che stiamo felicemente faticando insieme da quattro anni.
5) LA DIFFICOLTA’ DELLA NORMALITA’
Gli anni che hanno preceduto il Centenario, lo ricordiamo, sono stati impegnativi. Quello del Centenario, come direbbe un americano, è stato eccitante. Insomma anni di adrenalina a mille.Il rischio ora è quello della normalità, insomma di annoiarci.
La verità invece è che da fare ce ne è, eccome. Avrete notato che all’ordine del giorno ci sono due argomenti su tematiche “normali”
  • una riguarda i controlli di stazza, garanzia perché si corra correttamente e ad armi pari;
  • l’altra l’organizzazione in acqua delle nostre regate di valenza nazionale.
C’è poi un argomento che riguarda i dinghy d’epoca e riflette l’interesse di una parte di soci. Dinghy d’epoca, dinghy storici, in genere dinghy di legno. E sul movimento dei dinghy di legno, d’epoca, classici, moderni, penso sia venuto il tempo per fare delle riflessioni condivise. Ma condivise davvero, con un’attitudine diversa da quella di considerare le tematiche, i progetti, le manifestazioni dei dinghy di legno un ambito riservato e autonomo rispetto alla Classe. Giuseppe ha fatto molto per i legni. Il circuito dedicato ai dinghy classici è stato ed è una ricchezza della Classe. Gliene è stato dato e gliene diamo ampio riconoscimento e merito.
Bisogna però andare avanti, guardare avanti, avere la volontà e il coraggio di pensare insieme l’esistente, di confrontarsi, di andare avanti. Oggi è tempo che si lavori e si ragioni seriamente ad un piano strategico della Classe che sia unitario, condiviso e che ne copra davvero tutte le anime. Un piano che nasca in trasparenza da un confronto senza confini e steccati. Da collaborazione. E poiché esiste il ruolo del Responsabile della Sezioni Classici, al Bombolino pensavamo di convocare un’assemblea riservata agli armatori di dinghy classici che lo elegga, perché poi, con chiunque esso sia, io e il Consiglio, cui è demandata la gestione della Classe nella sua interezza - e che tra l’altro nella attuale composizione vede presenti ben quattro armatori di legni - ci confronteremo in un modo che spero sarà realmente, concretamente collaborativo e costruttivo.
Entro nel quarto anno da Segretario e ho avuto la fortuna, il privilegio, di lavorare con una squadra dove non è mai stato necessario pregare, pretendere, imporre. Abbiamo collaborato senza tensioni. Abbiamo tenuto riunioni di consiglio virtuali di continuo. Non è passato giorno in cui non mi sia sentita con uno o più dei miei consiglieri. Le mail hanno navigato veloci tra noi in un continuo ping pong.. A domanda, la risposta é sempre arrivata, anche se stavamo in parti del mondo agli antipodi.
E’ venuto naturale. E’ stato costruttivo. Ci ha fatto piacere farlo e non ci è pesato. Molto semplicemente é stato lo spirito con il quale abbiamo lavorato insieme. Nel corso di quest’anno molti mi hanno detto tra il serio e il faceto, che ancora per un po’ non mi dovevo neppure sognare di lasciare la Segreteria.
Ne abbiamo parlato tra noi e i miei attuali uomini hanno accettato di candidarsi ancora per un biennio. Poi vedremo. Quello che posso promettere è che con senso di responsabilità e con affetto per questa Classe, grande affetto, gestiremo lavorando perché al momento di passare il testimone la successione sia la più soft e costruttiva possibile. Lasciando tutto il più in ordine e risolto possibile.

Francesca Lodigiani
Segretario AICD


L’assemblea ha eletto per il prossimo biennio
·         Consiglio Direttivo: Leo Azzarini, Carlo Cameli, Paolo Corbellini, Vincenzo Penagini,Carlo Pizzarello, Paolo Rastrelli;
·         Collegio dei Probiviri: Tay De Negri, Stefano Pizzarello, Andrea Falciola,
·         Comitato Tecnico:Giangi d’Ardia, Alberto Patrone , Riccardo Provini;

Verbale assemblea  8 marzo 2014 e i bilanciconsuntivo e preventivo. Apri pdf    
 

venerdì 7 marzo 2014

I veri Dinghy d’epoca esistono ancora


Quando le forme perdono il loro significato

I Dinghy d’epoca esistono ancora ?

I veri dinghy 12p d’epoca sono costruiti con i criteri indicati nel piano di lavoro del progetto originale, in legno massello, assemblato con i chiodi di rame, ma senza colla.  Gli scafi e le parti mobili delle imbarcazioni come: vele, timoni, antenne, remi, e i loro accessori . sono, una fonte inesauribile d’informazioni per ricostruire la storia di chi le aveva costruite, di chi le aveva impiegate abilmente per vincere, per che no anche di chi le aveva utilizzate serenamente con famiglia e gli amici.
 In Italia, la maggior parte è stata costruita dal 1930 fino alla seconda guerra mondiale, altri subito dopo fino agli anni settanta. In origine erano armati con antenne di legno pieno e vele di cotone.
Alcune barche fortunatamente sono sopravvissute e rimangono come esempi di lavorazione . non avevano le cinghie e la prolunga del timone, la deriva era in ferro.

Le celebrazioni per il centenario del 2013 e i vari articoli di stampa e web dedicati al nostro Dinghy 12p hanno stimolato il desiderio far di restaurare il vecchio Dinghy di famiglia o uno ritrovato nella “favolosa rimessa” di un amico. Solo intorno al lago di Bracciano sono entrato in contatto con i proprietari di due Cranchi Fazio e un Mostes tutti di legno e due dei primi Dinghy 12p in vetroresina legno Lillia e un Pozzi.

Inevitabili le domande “da dove cominciare il restauro?”, ”si può fare da solo o serve l’aiuto di un cantiere ?”, ”che attrezzi occorrono, quali colle e vernici usare?”
La prima cosa, se non si trovano più i documenti, è esaminare il Dinghy per capire dove e quando è stato costruito: cercare se c’è la targhetta del costruttore, un numero inciso sulla chiglia o sullo specchio di poppa, il marchio di uno stazzatore, o il numero velico sulla vela. Se si trova qualcosa proseguire è abbastanza semplice, basta collegarsi al Registro Generale Imbarcazioni e Certificatidi Stazza dell’AICD (apri) e procedere nella ricerca, per risalire al nome dello stazzatore partendo dal numero del timbro si deve aprire, nel sito della FIV la tabella (apri).

Mizar ITA 377 restaurata nel 2000 da un gruppo di soci del Circolo della vela di Roma è completa di documenti ma stranamente non figurano Registro Generale Imbarcazioni e Certificati di Stazza

Cento anni di storia sono tanti, nel registro dell’AICD, per gli anni prima del 1969, ci sono molte lacune (dopo i numeri velici sono rilasciati dell’associazione di classe). Il registro è solo un freddo elenco di nomi, qualche nota storica in si più si trova nell’allegato Registro Italiano del Dinghy Classico.


 

 


 







 
 
Di solito nelle vecchie barche si trova solo la targhetta del costruttore e un numero velico sulla vela, che può trarre in inganno, spesso sono vele usate di un’altra barca
  
 I più esperti di barche d’epoca, ben conoscono il significato del coefficiente di originalità: che premia l'aspetto originario delle barche, penalizzando chi tenta di modificarle rispetto a com’erano un tempo. 
 Ti domandano “ Quanti veri Dinghy d’epoca esistono ancora ?” ed è difficile rispondere con poche parole.









 
Può sembrare strano per un’associazione di classe di una barca centenaria, ma una vera e propria definizione di Dinghy d’epoca che tenga conto anche del tipo di restauro non c’è, o almeno non c’è più.
 Nel campionato nazionale dal 1992 al 2004 il titolo “Classici” riservato ai timonieri con scafi e alberature di legno, potevano competervi solo le imbarcazioni con almeno venticinque anni di età; Nel 2005 e nel 2007 il titolo è stato invece sdoppiato in “Classici” (scafi di legno; rig anche in metallo) ed “Epoca” (tra i Classici quelli con almeno venticinque anni di età e rig in legno). Dal 2008 si riassegna il solo titolo “Classici” al quale possono competere Dinghy in Legno, di costruzione tradizionale, recenti o d’epoca, purché con anche il rig in legno.
Nel circuito dei Classici, ammessi solo scafi e alberature di legno, sono definite due categorie ed hanno una classifica separata: Vintage barche, costruite tra il 1/1/1976 e il 31/12/1999, Veteran barche d'epoca, costruite entro e non oltre il 31/12/1975, senza nessuna indicazione di com’è stato fatto il restauro e sul tipo di antenne. Il Dinghy 12p d’epoca è premiato, fuori classifica, con la targa del miglior restauro, (Targa del RYCCSavoia di Napoli) .
Credo sia giunto il momento che la nostra Associazione definisca correttamente il Dinghy 12p d’epoca costruito sia in legno sia in vetroresina è contemporaneamente promuova delle regole per il restauro.
Attenzione non di stazza ma di regole per il restauro, un Restauro storico-scientifico di un Dinghy 12p (come fosse un reperto archeologico di cui devo ricostruire l’ordine temporale delle trasformazioni e dei materiali es: tipo chiodi, l’uso dei legni e la tecnologia delle lavorazioni, ecc) importantissimo ai fini della ricostruzione storica, ha poco significato in una manifestazione agonistica. (apri la pagina restauro di Flotta Romana.)
Per la stazza è perfettamente adeguatala regola 5.1.6.4 - Regolarizzazione per interventi manutentivi del regolamento AICD in vigore.
Quando le forme perdono il loro significato-Fine prima parte- I Dinghy d’epoca, esistono ancora ?