lunedì 22 luglio 2013

Edizione speciale “ DINGHY NEWS” dedicata alla World Cup Napoletana

Dinghy News n.155

World Cup Dinghy 12’. La World Cup è stata creata nel 2010, con l’ambizioso titolo di coppa del mondo, nel tentativo di riconquistare quello standing internazionale fatalmente perduto negli anni bui attraversati dalla Classe quando il Dinghy rischiava davvero di sparire del tutto dalla scena agonistica nazionale ed internazionale. Il processo d’internazionalizzazione richiedeva però come prima cosa obiettivi condivisi da tutti i Paesi che realmente e/o ipoteticamente potevano partecipare all’impresa. E qui sono però a un certo punto incominciato i guai. Italiani e Olandesi, che hanno le flotte più numerose, si trovano su fronti diversi e con realtà ben distanti: da una parte gli Olandesi tendenzialmente tradizionalisti e conservatori con i loro scafi esclusivamente di legno, la vela imbisciata, manovre minimali, che regatano in due principalmente su laghi e spesso con molto vento; dall’altra, invece, gli Italiani evoluti, tecnologici con scafi di tre tipologie (legno, vetroresina e legno, solo vetroresina) e randa maggiorata e non infierita sul boma, che tendono ad avere prestazioni sempre più convergenti. Per assicurare regate in comune e venire incontro alle richieste olandesi che non accettavano gli scafi italiani di vetroresina, si è arrivati ad organizzare la prima WC con partenze separate tra scafi cosiddetti moderni (vetroresina) e scafi cosiddetti classici (legno). Come i fatti dimostreranno, purtroppo, neanche questo è stato sufficiente perché gli amici Olandesi, nonostante i tentativi e le riunioni intercorse, persistendo nelle loro posizione hanno preso al momento una strada totalmente opposta, arrivando a non accettare più neppure i classici italiani, che definiscono classici moderni, specialmente per come sono armati.
 
Ciò premesso a questo punto sorge spontanea una domanda: hanno più senso le partenze separate nella World Cup? A che serve dividere una Classe che deve alle sue due anime (legno e vetroresina) la sua esistenza, la sua continuità e il suo enorme e ineguagliabile successo. Poiché però questo argomento ci porta troppo lontano, affidiamo ogni risposta al tempo che emetterà la sua sentenza e ritorniamo alla regata partenopea.(estratto dal Dinghy News n.155 leggi tutto)

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