sabato 3 febbraio 2018

Invernale di Torre del Lago 03/02/2017, Coppa azienda vinicola Poggio Argentiera.


I podio: D’Albertas, Schiavon, Colapietro e Bertacca primo legno
 
Flotta Romana condivide i post di Fabrizio Cusin
 Invernale di Torre del Lago 03/02/2017, azienda vinicola Poggio Argentiera.

Oggi più che mai le previsioni meteo non sono state azzeccate dai media più autorevoli locali e nazionali. Dopo la bufera della notte che vedeva arrivare parte dello squadrone adriatico, i meteo promettevano un miglioramento dalla tarda mattinata . Ebbene i 21 intrepidi dinghisti avrebbero invece regatato in una giornata fredda con vento insolito da sud est 6 nodi e per di più sotto una leggera pioggia. Di sole neanche l’ombra.
La partenza era prevista per le 10.30 e a quell’ora in segreteria si parlava del più e del meno, ma sempre argomenti importanti che riguardavo i nostri dinghy. In assenza del giramondo Commodoro, doveva essere presa una decisione sulla giornata che non prometteva niente di buono. Lo scrivente con un cartello al petto dichiarava che non era lui a decidere; stavolta sarebbe stato compito della giuria. Tuttavia uno solo su tutti sembrava avere le idee molto chiare. Colui che “nascendo nell’ottavo giorno fu creato uomo muta” (cit. Puzzarini). Lascio a voi indovinare chi fosse. Sarò clemente, ma sono certo che i più avranno già immaginato. Chi non ha mai visto Flavio Semenzato presentarsi per primo, in muta, scalpitante per uscire ? Che energia Flavio, beato te! A parte tutto, Falvio ci fa la cortesia di uscire sul gommone con il presidente del circolo. Ritornano confermando che ci sono 5 nodi in mezzo al lago. Quindi ci si prepara. Ci fa visita Ottonello, molto impegnato nell’organizzazione del Cico. Anche Mireno Leoni è presente da visitatore con il direttivo della LNI di Pisa.
Si presentano sulla linea di partenza i forti Negri, D’Albertas, Schiavon, Colapietro e altri ancora tra cui Bertacca sul legno contro Maxima di Puzzarini. Due episodi caratterizzeranno le regate.
1a prova. 6 nodi sud, sud est.
Viene allungata la linea di partenza dove in molti preferiscono la boa. Alcuni sono fuori nell’ultimo minuto e vengono carinamente avvertiti. Partono in boa alla grande con mure a dritta D’albertas, Colapietro, Schiavon e Negri. Qualcun altro rimane schiacciato sottovento, non va avanti, ed è costretto a virare sul lato opposto che da scarso. Si sta sul bordo, qualche colpo di schiena perché il vento aumenta e alla boa di bolina succede il primo episodio: in virata Stefano Leporatti scivola sul fondo della sua barca, gli parte la barca al vento e becca in pieno il fianco della barca di Cusin (può succedere, ma quanta sofferenza per la mia barchetta danneggiata). Stefano fa il 360 e si scusa più volte. Laggiù nelle prime file Puzzarini va alla grande tanto che riesce a tagliare 5° dietro i sopracitati campioni.

2° prova. 10 nodi sud.
Stavolta si fa una partenza più conservativa, tutti sono dentro. Appare leggermente attardato sui primi D’Albertas; Colapietro se la gioca con Schiavon e Negri.
Alla boa di poppa succede l’impensabile. All’inseguimento dei primi tre, stavolta non troppo lontani, c’è una fila indiana di dinghy molto ravvicinata. Secondo episodio: Puzzarini, non se ne darà una ragione, scuffia in virata sulla boa. Con un bel gesto atletico si aggrappa al bordo del dinghy riuscendo a raddrizzarlo ma oramai la sua barca. è diventata una vasca da bagno. E’ purtroppo impossibile ritornare in regata. Bertacca, alla grande su Abbidubbi, da questo episodio è quello più coinvolto e fa di tutto per non andare sulla vela di Maxima; Italo perderà tanti metri preziosi.
Va forte Mendini che lotta nelle prime 5 posizioni; a ridosso di Calzecchi. Si spinge sulla direzione opposta, verso la parte alta del lago, Cusin che recupera molte posizioni. Finalmente capisce il suo nuovo boma e appare molto veloce a detta di Calzecchi.
La prova termina con il primo posto del sempre solito D’Albertas su Schiavon, Negri, Colapietro e Mendini.
C’è vento e tempo per la terza prova ma si preferisce tornare a terra. Ha piovuto e fa freddo.

Alle 14 tutti i dinghy sono tirati in terra con l’aiuto fondamentale del marinaio Dodo.
La premiazione si consuma con tea caldo, torta di mela, crostate fatte in casa, bruschetta con pomodoro, salame, cenci e ancora altro con il rosso e bianco di Poggio Argentiera. Speriamo che la prossima volta il circolo possa friggere le frittelle di riso e bomboloni che ci offrì lo scorso anno.
Svetta su tutti l’airone D’Albertas, vincitore delle due prove. Secondo Schiavon (3,2); veloce e genialmente tattico anche con aria più forte; terzo Colapietro (2,4) che ritrova la propria barca e finalmente compete ad armi pari con i più bravi della classe. Primo dei legni Bertacca (7,7), in credito con la fortuna.

E così finisce una bella giornata di sport; tutti si dichiarano soddisfatti delle condizioni e delle bottiglie di vino ricevute dallo sponsor. Non c’è cosa più divina che vedere persone soddisfatte e appagate dei loro sforzi. Anche il legend Visani è euforico perché riesce, per la sua prima volta, a non arrivare fuori tempo massimo. Se mi è permesso dire la mia, oggi mi sono piaciuti molto sia Carlo Mendini che Elena Balestrieri. Carlo con indole serena ha combattuto sempre per le prime posizioni; Elena con la grinta che la caratterizza ha lottato per la metà alta della classifica. Sta per caso lanciando un segnale a Paola e Francesca?
Di Fraia, campione temutissimo di J24, sconta la sua assenza prolungata sul dinghy. Giura però di ritornare ad allenarsi con costanza.
Titti con il suo peso leggero ha scontato le condizioni un pò più impegnative del solito. Stesso discorso per Sacchi, peso piuma, che parte molto bene, resiste ma poi è costretto a faticare.
Fidanza si riconferma veloce, come sempre nelle prime posizioni. Più a suo agio oggi Alessio Pardini che inizia a conoscere il dinghy.
Lorenzi oggi ha cambiato l’assetto della sua barca e questo lo ha condizionato non poco. E’ importante tornare ai livelli che conosciamo.
I fratelli Leporati a mio avviso sono apparsi oggi un pò sotto tono rispetto ai loro standard che siamo abituati apprezzare.
Sada, dopo una esperienza sulla Vtr, sta registrando il suo legno e presto ne otterrà la forma migliore.

Oggi Torre del lago si è proposta diversa dagli schemi previsti; ha voluto manifestare il suo ego di campo di regata difficile e particolare tanto che lo stesso D’Albertas cercava di dare una ragione al fatto che si guadagnava in strapuggia, cosa inusuale per i dinghy.
Negri salutava i regatanti di torre del lago. Sarà impegnato giustamente a Sulzano, in altro lago più vicino a casa sua. Ciao Negus e grazie di essere stato de nostri.
Appuntamento al 17 febbraio p.v. quando si regaterà la coppa Quantum e le sorprese non mancheranno.
Abbraccione.
Fabrizio


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