Nonostante le condizioni meteo fossero perfette e la
giornata si presentasse come un’ottimo warm-up in vista della Coppa Italia di
classe che si disputerà il prossimo weekend stesse acque, a meno quattro minuti
dalla partenza della prima prova un partecipante alla regata si accascia sulla
sua imbarcazioni preso da dolori acutissimi al cuore. I primi ad
accorgersi della gravità della situazione sono proprio gli amici, compagni e
allo stesso tempo rivali dell’infortunato. Pronto ed immediato l’intervento del
gommone della giuria che in breve tempo ha caricato a bordo il velista e lo ha
trasportato fino in spiaggia dove ad attenderlo, oltre agli assistenti bagnanti
in servizio in battigia, vi erano gli operatori del 118 allertati
dell’emergenza. Arrivato all’ospedale di Chioggia è stato elitrasportato
d’urgenza all’ospedale di Mestre.
Di seguito riportiamo il commento di Corrado Perini,
ds del Circolo Nautico Chioggia, sull’accaduto.
La realtà dello sport dilettantistico, credo, sia nota
a tutti: pochi fondi e quindi poca disponibilità di mezzi da parte delle
associazioni, personale volontario ovviamente non qualificato per tutto quello
che può succedere, atleti anche spesso non preparati atleticamente e
fisicamente perché costretti a rubare il tempo per la loro passione sportiva al
lavoro e a tutti gli altri impegni giornalieri; poi nell’emergenza, è ovvio, il
VHF che non riceve, il cellulare che non risponde, il motore ingolfato, possono
essere elementi di difficoltà anche insormontabili soprattutto dal punto di
vista psicologico. E’ per questo che in qualità di Direttore Sportivo del Circolo
Nautico Chioggia mi sento di ringraziare tutti coloro che erano in mare sabato
e si sono improvvisamente trovati di fronte alla potenziale tragedia, il malore
di Ezio non era un “semplice” malore ma qualcosa di molto più grave, sono stati
bravi i colleghi dinghisti più vicini a capirne subito la gravità, bravo il CdR
ad affrontare con immediatezza la situazione, bravissimi i giudici del gommone
a trasportare rapidamente a terra Ezio in una situazione che richiedeva calma e
sangue freddo che spesso nemmeno gli operatori del settore, di fronte
all’emergenza, riescono ad avere, bravi tutti quelli che hanno collaborato al
recupero della barca, insomma grazie a tutti perché nell’emergenza ognuno ha
tirato fuori quel qualcosa in più che ha permesso di trasportare a terra Ezio e
consegnarlo alle strutture sanitarie in tempi rapidi, quando anche i pochi
secondi possono alla fine risultare vitali. Da quel momento per Ezio è
cominciata un’altra lunga regata che, lo speriamo tutti, possa avere esiti
positivi, tuttavia la prima regata Voi l’avete vinta ed il CNC vi ringrazia per
questo. Oggi potremmo parlare a lungo sulla disponibilità e sulla qualità dei
mezzi, sulla preparazione di tutti quelli che partecipano ad un evento, ma
sappiamo tutti che sono discorsi al vento, nello sport dilettantistico non ci
saranno mai le condizioni di sicurezza, non ci sono nel calcetto e non ci sono
nella vela, è un rischio che ognuno di noi accetta nel momento in cui decide di
fare sport a questo livello. Certo come amministratori e organizzatori non
smetteremo mai di cercare di migliorare le nostre attrezzature e di investire
sulla gestione e sulla sicurezza, tuttavia, va detto, questo si scontra con
bilanci spesso tirati all’osso, con quote sociali già al limite, con persone
volontarie che offrono il loro tempo ma che certo non ne hanno abbastanza da
frequentare corsi di aggiornamento siano da posaboe, da giudici, sulla
sicurezza, sul defibrillatore che sarà obbligatorio a breve. Voglio chiudere
con un messaggio di speranza, l’intervento chirurgico è tecnicamente riuscito,
non resta che attendere e sperare nel meglio.
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