Alla fine degli anni sessanta, per avere notizie delle regate internazionali si
doveva aspettare l’arrivo delle scarse e contese copie di riviste per lo più
francesi e inglesi, si trovavano in poche edicole, una di queste era via
Mangili dietro la facoltà d'architettura . Il sessantotto era vicino, ma eravamo una fauna diversa, al
ciclostile stampavamo la stazza tradotta da “ Lien 470 “.
Oggi basta un clic sul mouse e le regate si seguono in tempo reale: posizione
delle barche, velocità del vento meteo, filmati e interviste. Il comitato
organizzatore è in contatto diretto con i concorrenti e in caso d’ allarme
meteo, li ferma, al sicuro in un porto. Si può anche partecipare con la
“Virtual Regatta”. Meraviglioso, il futuro . Apri collegamento Apri |
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Ognuno di noi può inserire i dati del suo Dinghy 12p, tipo (pfr,legno-pfr, legno classico),numero velico,porto di armamento. Hanno risposto già un centinaio di dinghysti per lo più stranieri degli italiani si sono inseriti quasi tutti gli adriatici, pochi della Flotta Romana e pochissimi i liguri, non saprei se è per il complesso Flintstones o una certa "superbia" che ci fa declamare la famosa frase di Indro Montanelli “ Meraviglioso, il futuro! Non lo userò mai! ”.
Cliccando sui marker ci accorgiamo di come la diffusione internazionale del Dinghy 12p continua “senza regole”, sembra quasi un puro fenomeno mediatico ? Il gruppo del facebook del Dinghy 12p ha più di 200 iscritti d’ una dozzina di nazioni.
Secondo esempio :è
appena iniziata la costruzione
negli USA questa sicuramente su piani olandesi,
Keith
Mitchell è un costruttore di barche professionale ed è la persona di contatto del 12footcwc negli Stati Uniti. La 12footcwc si
prefigge di seguire la costruzione secondo gli standard classici olandesi. Ora
che è possibile acquistare un Dinghy 12p staremo a vedere, come si svilupperà un’
associazione classe USA. Keith accompagna le fasi della costruzione pubblicando
le foto del suo Dinghy 12p su facebook.(apri)
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Le
notizie dal recente Eicma di Milano (il più grande salone del mondo delle due
ruote) ci fanno comprendere quanto sia importante il mercato dei prodotti “vintage”
negli USA. L’Harley-Davidson, casa di moto più antica del mondo ha una gamma di
ben tre modelli dal fascino rétro e non è l’unica a credere nell’effetto
nostalgia, una buona fetta del mercato vintage è occupata da Triumph e Honda.
La Piaggio rilancia negli USA la Vespa 946, copia del primo modello del 1946.
Per i modelli rétro contano: la
forza evocativa, l’emozione della memoria ma attenzione tutti sotto l’aspetto rétro
nascondono tutte le moderne tecnologie per l’efficienza e la sicurezza. Le
statistiche delle case, ci dicono che il gruppo degli acquirenti tipo dei modelli “Vintage” è
composto di quarantenni per l’80 % maschi, ex sportivi in riflusso, che si sono
stancati di correre, persone mature (ragazzini di ritorno) che riscoprono la
gioia delle due ruote per fuggire dall’età che aumenta.
Eliminando il riferimento alle due ruote, sembra la perfetta descrizione di un Dinghysta .
Infine
per la serie “Il dinghy è mio e faccio come voglio io” aggiungo un’altra foto
tacendone la provenienza. 1) il peso
alle estremità è negativo quindi via tutta la panca di poppa. 2) Il perno della
deriva sotto il galleggiamento, una gran c……. quindi modifico la pala per
permettere la rotazione sopra il galleggiamento. Auguri caro Dinghy 12p, a
cento anni puoi ancora girare il Mondo.
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