giovedì 8 gennaio 2015

I Dinghy d’epoca esistono ancora? II parte, le prime realizzazioni in vetroresina


Quando le forme perdono il loro significato

I Dinghy d’epoca esistono ancora? II parte, le prime realizzazioni in vetroresina



George Cockshott ha disegnato il nostro Dinghy 12p, nell’epoca in cui le barche erano, progettate per durare, se si guastavano, si aggiustavano, così duravano potenzialmente per sempre. Nella nostra epoca c’è l’Obsolescenza programmata, si chiama così, le barche sono progettate e concepite per non durare a lungo, in pochi anni diventano obsolete “lemon” (spremute), una volta buttate, noi correremo a sostituirle con altre, reclamizzate come più performanti .Naturalmente fanno eccezione i Dinghy 12p, in Italia ancora oggi, anche se sono cambiati materiali e utensili, i nostri Dinghy 12p, sono costruiti per durare con una tecnologia semplice alla portata di ogni artigiano, in rispetto del progetto originale e delle regole di classe. Dinghy 12p con più di venti anni sia di legno sia di vetroresina regatano a ottimi livelli. Kinnor costruito (vtr-legno) nel 1991 ha vinto con Rebaudi ha vinto il titolo nazionale nel 2012, una vita agonistica così duratura è impensabile nella maggior parte delle altre classi di derive da regata.
 
Per fortuna i nostri Dinghy 12p hanno una lunga vita, quando li riarmiamo dobbiamo considerare che non ne saremo proprietari per sempre, ma percorreremo solo una parte del percorso, poi lo passeremo a un altro proprietario. Inevitabilmente la barca porterà con sé un po’ della nostra storia e i segni di come l’abbiamo vissuta noi e chi ci ha preceduto.
Anzi è giusto dire che molti dei nostri Dinghy 12p sia di legno sia di vetroresina hanno avuto più di una vita. Sono stati usati per regatare, come barca per le vacanze di famiglia, o con l’aggiunta del mitico “Moscone” e accessori vari trasformati in barca da pesca.

Foto 1- Questo Dinghy è in fase di restauro a Trevignano, (tutti quei gavoni che vedete sono posticci fissati con del semplice stucco) è un Pozzi, come si vede dal ritaglio di Mondo Sommerso era in produzione già nel 1963, naturalmente non è nel Registro Generale Imbarcazioni e Certificati di Stazza AICD. Nel registro c’è un altro Pozzi è ITA 2033 la celebre Marghy, costruita nel 1963 stazzata solo nel 2002, dopo un impegnativo restauro del nostro R. Provini, Marghy naviga ancora sul lago.
La storia dei primi Dinghy 12p in vetroresina è ancora tutta da scrivere, la vulgata racconta che i primi gusci del Dinghy 12p in vetroresina sono stati tutti stampati su un modello di Patrone. Ufficialmente il primo numero velico assegnato fu ITA 1599 assegnato a un Bonaldo vtr-legno costruito nel 1977, ma poi risulta che a un Patrone vtr-legno costruito nel 1967 fu assegnato il numero velico ITA 1600, con un certificato emesso 11,06, 1977. Nel tabulato c’è un altro Patrone vtr-legno costruito nel 1970, stazzato nel 1991 come ITA 1797. Il registro riporta anche come costruzioni vtr-legno il Patrone ITA 2130 costruito nel 1964, e un Lillia vtr-legno costruito nel 1963 è stazzato come ITA 2215, il primo è chiaramente un errore, il dinghy è Artemisia ed è di legno, del secondo allego il certificato ma la sigla del materiale è strana.

Quindi penso proprio che il titolo del primo Dinghy 12p (stazzato) costruito in vetroresina sia di Marghy.
Fanno parte, della Flotta Romana altre due storiche signore in vtr-legno: ITA 1643 Aurora un Bonaldo del 1981, campione nazionale nel 1984, e Alice ITA 1659 un Patrone del 1982 della serie di Marzia ITA 1660 il primo Dinghy 12p in vtr-legno vincitore di un titolo nazionale con Oneto nel 1982.
Questi sono i dati ufficiali ma di Dinghy 12p in vetroresina ne sono stati stampati diversi negli anni sessanta anche se non riconosciuti ufficialmente dalla classe, eccone due da poco arrivati sul lago a Trevignano.

 Foto 2 nella foto un vecchio Dinghy dalle vele rosso bordò, con una lunga storia legata al nome di Ravagnan (la famiglia di Piero che nel 1984 fu il più giovane a vincere il titolo nazionale), è un Lillia, una delle prime versioni vetroresina/legno con lo scafo leggermente modificato da Gianni Lillia (modifica poi abbandonata per rispettare le regole del monotipo)


 Foto 3 è un altro Lillia vtr- legno probabilmente fine anni settanta, non stazzato, è in una villa di Trevignano che ospita  ragazzi di un’organizzazione di vacanze estive speriamo che diventi una splendida balia per tanti giovani Dinghisti.
 
 

 
 

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