domenica 13 maggio 2012

Classifica regata del FIASCO


CLASSIFICA FINALE

L’andamento del vento durante le due prove della regata.
A breve “appena smaltita la tradizionale merenda delle signore del Tiberino” le foto, i commenti e i ricordi .

2 commenti:

  1. Il mio Bicchiere, senza Fiasco
    Sabato 12 maggio, pur con pochissime uscite (2) sul curriculum 2012, causa maltempo, celebrazioni familiari, dolori di gioventù ecc., non mi sono perso la prima regata di stagione sul lago: il Bicchiere, anticipazione del Fiasco.
    Un’ora e passa per raggiungere il campo di regata dal Sailing Team; cielo sereno, vento scarsetto, acqua appena increspata, quando arrivo il tutto si movimenta un po’ ma non tanto da preoccuparmi; chi mi conosce sa che amo il vento leggero, meglio se nullo.
    Non importa se la batteria della pompa è morta precocemente e tra i due svuotatori è in corso una gara a braccio di ferro a chi fa più resistenza. Non dovrebbero servire.
    Prima prova: ottima partenza in funzione del maxitimer che ho con me; se sgarro il 5’ per mancanza di visibilità della barca giuria e lo attivo, magari con qualche secondo in ritardo, riesco comunque a star pronto per il 4’ per la sincronizzazione indi si parte.
    La barca mi aiuta impietosita dalla mia ruggine, ma anche gli altri sono in condizioni da CRC per cui, fatto insolito per me, alla fine della prova mi trovo quattro persone alle spalle; e nessuno venga a dire che li ho corrotti!!!!!
    Seconda prova: il vento si è rinforzato e ho le prime difficoltà a virare, la barca tende a fermarsi e trova anche più riposante arretrare, assecondando il movimento d’aria e di onde che si sta’ formando. Non è facile procedere e dopo due o tre virate con sosta di meditazione al vento, mi ritrovo talmente dietro al gruppo che anche D’Ardia è inavvicinabile, eppure siamo amici!!
    Quando finisco il percorso sento il coretto dei più bravi che intona: Fratelli d’Italia.
    Terza prova: il venticello de Roma è cresciuto e il lago mi prende a secchiate, la faccia congelata non fa una piega quando ordino: Si procede, partiamo!! Non so se a quella gradazione si chiama ancora vento, comunque cerco di procedere due passi avanti ed uno dietro; ad ogni virata nuoto da una parte all’altra di Regulus per conquistare il bordo.
    Alla prima boa di bolina il cambiamento: basta regata ed andiamo a fare l’inchino a Vigna di Valle, sotto costa sto più tranquillo, meno vento e rifugio a terra in caso di chissà cosa.
    Prova non prevista dal bando: il ritorno; due ore ed un quarto di virate a cercare di guadagnare qualche metro per volta verso il Circolo. Sottocosta il vento o ha cambiato direzione o è deviato dalla conformazione del suolo, fatto è che i secchi d’acqua in faccia continuano ad arrivare.
    Conviene procedere lungo costa perché nonostante la giovane età del binomio Alberto-Regulus, qualcosa può sempre succedere; l’ambiente è completamente deserto e di eventuali aiuti non se ne parlerebbe.
    All’arrivo appena recuperata la barca mi viene spontaneo di vedere se sul pagliolato ci sono residui della persona; addosso non mi sento gambe, braccia, mani, orecchie e piano di appoggio su panca.
    Domenica regata del Fiasco: in condizioni di relitto armo il mio amico relitto (Regulus), ma ci guardiamo e con decisione sofferta preferiamo assistere alla partenza dei fiaschisti, ci contentiamo del nostro Bicchiere; ci siamo divertiti abbastanza.
    Avanti un’altra regata!!!!
    Alberto/Regulus

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  2. Cronachetta del Fiasco 2012: “Ho fatto fiasco” io il fiasco 2012 non l’ho fatto (Stefano). L’avviso meteo prometteva un fronte di perturbazione di aria fredda e instabile da nord. La mattina una nuvolaglia grigia copre il lago, alle nove passate da poco, guardo verso il Tiberino c’è già qualche ansioso (Ric.) con la vela issata.
    A Mezzogiorno parto dal CV3V ieri sera nella riunione della flotta romana si era promesso di mettere il campo a mezzo lago. Attraversare il meta lago, col normale ponentino, è una piacevole bolina larga ,con il vantaggio che in acqua lo strazio dei pollini mi da una tregua, ma oggi non sarà così. Alla mezza vedo uscire quelli del Tiberino, i primi Saling Team sfruttando una bavetta sono già sotto il castello di Bracciano, del sabazzietto non si vede ancora nessuno, sul lago dalla parte di Trevignano è ancora calma piatta.
    Entra il libeccio, subito sopra i 14-15 nodi(fa sempre così) entra deciso poi, si distende. Rimango solo in mezzo al lago, con il vento i Finn sono partiti come razzi e Alice oggi a dato forfait. Telefono al Tiberino Yann m’invita sbrigarmi, mi promette l’aiuto di un gommone, ma gli rispondo che rinuncio, prima della regata, mi aspetterebbe una bolina piena di quattro miglia con quindici nodi di libeccio. Soprattutto mi preoccupa il ritorno, ben sapendo quanto sia vero l’antico detto della Tuscia “ La tramontana non buzzica se il libeccio non la stuzzica” e se lui la stuzzica con quindici nodi, lei sparerà sopra i venti. Quattro belle planate in dieci minuti sono a casa e il Fiasco 2012 lo vedo con il binocolo.
    Il comitato vuol fare presto, teme che la pioggia rovini la merenda delle signore del Tiberino, riposiziona il campo vicino a terra non come ieri ma solo qualche centinaio di metri più a largo, regatano anche i Finn e 470 di conseguenza la bolina è più lunga.
    Le operazioni di partenza si allungano, mancano molti concorrenti sono presenti solo quelli usciti dal Tiberino, un gommone corre a prendere i sabazzietti, anche molti Saling Team hanno rinunciato, nella prima prova partano solo quindici Dinghy 12p.
    Prima prova: si regata con vento di libeccio fra i 12-13 nodi con tante raffiche sicuramente sopra. Qualche ritiro e una scuffia, la flotta è nettamente divisa fra equipaggi pesanti e leggeri. L’ordine d’arrivo parla chiaro: 1° Roberto Scanu, 2° Carlo Cameli, 3° Mauro Calzecchi, 4° Giorgio Sanzini, 5° Yann Masserotti, 6°Luigi Bellotti, tutti ragazzoni vicini ai 100 kg.
    Inoltre c’è da fare anche un discorso sulle vele: qui sul lago (con vento forte e le caratteristiche onde a scalino) se non si è dei pesi massimi, è difficile far fruttare la potenza sicuramente superiore delle Quantum, vanno meglio le Bellotti o le Murphy (Scarpa.)
    Seconda prova: il vento cala progressivamente (fino a otto - sei nodi) lo fa distribuendosi in larghe chiazze, dall’alto si vedono benissimo non so quanto se ne accorgano in acqua. Entra in regata anche Stefano Pizzarello (con il Galeone tutto di legno). In partenza sono fuori Bellotti e Masserotti. La prova la vince Pietro Scrimieri con ITA 2007, il secondo è Stefano Pizzarello, terzo Carlo Cameli strettamente controllato da Roberto Scanu che con il quarto posto vince il Fiasco 2012 (con un solo punto di vantaggio) e si porta a casa il Trofeo Sergio Masserotti.
    La tramontana, senza la prevista pioggia, entra verso sera quando già siamo tutti sotto le imponenti chiome del Tiglio per la proverbiale merenda. Come da tradizione i fiaschi, la pasta e il polpettone, ma la vittoria, le abili signore del Tiberino se la conquistano con il gran finale di dolci, crostate, strudel, biscotti di marzapane al cioccolato e un artistico dolce con il simbolo del fiasco in rilievo. Naturalmente l’appuntamento è per il Fiasco 2013.

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