venerdì 19 novembre 2010

UNIONE "Mission Possible"

Cari Amici tutti ,

quando ho preso l'incarico di Segretario , l'ho fatto con l'unico scopo di tentare, con le mie poche o tante capacità di velista e di uomo che svolge come tutti voi un duro lavoro quotidiano, di dare un contributo a una Classe che stava attraversando un momento " oscuro " : tutti contro tutti, sospetti reciproci, gravi difformità costruttive nelle nostre barche, Regolamento di Classe più volte disatteso, nella forma e nella sostanza.
L'atmosfera nella Classe si era fatta pesante e l'aria che si respirava deleteria per la nostra amicizia e quindi per le nostre regate. Nessuno di noi riusciva più a trarre dal nostro comune gioco, quelle emozioni positive che servono alla nostra vita privata e di cui eravamo privilegiati proprietari.

La passione per la nostra barchetta , l'amicizia , la stima e l'affetto per tutti i miei " compagni di gioco ", mi hanno fatto decidere di mettermi a disposizione della Classe .

Da quella Assemblea di Milano sono passati tre anni e con l'aiuto determinante dei Consiglieri che si sono alternati nella carica e di semplici Associati che si sono " dati " , profondendo energie spontanee e tanto lavoro e tanto tempo, unitamente ad un Comitato Tecnico di una disponibilità assoluta , abbiamo portato a " casa " tante cose e tanti risultati .
Un commovente Paolo Rastrelli ne è stato l’impareggiabile Testimone , con le sue ricerche, il Dinghy News , gli Annuari ed il continuo ricordo della nostra storia di gentiluomini uniti in una Classe Unita, qualsiasi sia il colore o il materiale con cui sono costruite le nostre barche.
Oltre alle molte cose fatte e portate a termine , che peraltro sono sotto gli occhi di tutti, questo Consiglio ed il Segretario vanno fieri di aver riportato nella Classe lo spirito originale di amicizia , sportività ed un aria piena d'ossigeno e " buona " da respirare insieme .
Avremo senz’altro anche commesso errori, sbavature nella comunicazione, ma solo chi non fa nulla non sbaglia mai, e se è successo l’abbiamo ammesso e lo faremo anche domani se sarà necessario. Per noi l’importante é il risultato, non l’apparire.
Ultimamente abbiamo dovuto affrontare un problema riguardante i paglioli delle barche Classiche di nuova costruzione e la loro disposizione, il rispetto dei disegni e le colle usate nella costruzione. Non è mania o fissazione regolamentare, come qualcuno vuol fare intendere, bensì difesa della esistente flotta dei Dinghy di legno con i quali la maggior parte degli armatori regata. L’obiettivo è quello di evitare che, forzando le regole o “navigando” tra esse, si arrivi a barche classiche, con prestazioni troppo diverse rispetto a quelle esistenti.
Vi scrivo questo appello appassionato perché vedo addensarsi all'orizzonte nuvole basse e nere, che nella sostanza stanno mettendo in discussione la nostra Unità come Classe.
Giuseppe La Scala - che pure tanto ha fatto in passato - nonostante il ruolo di comprimario che gli ho sempre riservato dalla mia nomina, e nonostante l’ importante ruolo di responsabile della Sezione Classici dell’AICD, sta di fatto determinando una divisione della Classe in due: Classici e Moderni. Sembra agire come il segretario nazionale di una differente classe, con proprie regate , propria comunicazione, propri sponsor, proprio sito ed ora, come annuncia, una propria festa a Firenze promossa dal Registro Italiano del Dinghy 12’ Classico, di fatto un Dinghy Day anticipato, in cui si premia il Dinghista Classico dell'Anno, un’idea evidentemente mutuata da quanto io avevo annunciato lo scorso 13 febbraio, dandovi l’usuale resoconto della prima riunione del Consiglio Direttivo del 2010. In tale occasione vi avevo infatti raccontato del magnifico Trofeo, costituito da un Dinghy d'Oro messo in palio da Walter De Dominicis, che il Consiglio aveva deciso di assegnare al "Dinghista dell'Anno" da scegliere tra tutti i timonieri: sia dei Classici, che dei Moderni.

A Firenze poi, nella stessa giornata, è prevista una ’'Assemblea della Sezione Classici dell’AICD ", di cui io sento parlare per la prima volta, nonostante con Giuseppe si sia trascorso in riunione di Consiglio Direttivo buona parte di sabato scorso, il 13 novembre, a Roma.
In pratica , tramite il Registro Italiano del Dinghy 12’ Classico, sembra essere in corso un tentativo di “appropriarsi”di una componente importante della Classe, quella dei Dinghy di legno che sono e devono restare un irrinunciabile patrimonio della nostra Classe che nasce di legno.
Inutile dire che il Consiglio Direttivo sarà costretto a fare quanto in suo potere per impedirlo .
Debbo fare un " mea culpa " su questo argomento perché, all'inizio del mio mandato, non ho voluto ascoltare coloro che paventavano una deriva scissionistica. Ho sempre dato credito a Giuseppe e molte volte l’ho difeso da accuse di decisionismo e di prevaricazione, che credevo dettate solo da malanimo nei suoi confronti. Io intendevo democraticamente difendere la pari dignità dei Classici, rispetto ai Moderni. Io ho creduto a Giuseppe quando nell’ultima Assemblea, di fronte a interventi accesi e di taglio accusatorio, disse che il Registro Italiano del Dinghy 12’ Classico aveva scopi principalmente culturali e negò che costituisse un’associazione nell’associazione.
Devo ammettere che forse a volte certi miei atteggiamenti sono stati sbrigativi, anche su questo, ma fondamentalmente io sono un uomo che non ha secondi pensieri e che è sempre vero, diretto, a volte fin troppo…insomma sono un po’ come mi conoscete in regata.
A questo punto però, ho bisogno di tutti voi per contrastare con successo questo possibile Scisma.
Sono d’altronde certo che gli Armatori dei Dinghy Classici, sanno bene, si rendono conto, che tutti insieme noi Dinghisty siamo gente speciale, gente di mare, gente che capisce e riconosce la sostanza e l’essenza delle cose.
La Classe é fondamentalmente unita da amici che diversi per età, per origine geografica, per modo di pensare, che esprimono liberamente, costituiscono un “fenomeno” unico nel panorama velico nazionale e tutti, da chi arriva primo nelle nostre tante regate, a chi naviga nelle retrovie, da chi esce con la vecchia barca di famiglia, a chi dispone dell’ultima barca supertecnologica, contribuiscono a farla vivere. Il servizio su di noi fatto da Fare Vela proprio questo mese, ne è una bella testimonianza..
Abbiamo dimostrato come Classe una unità, uno spirito, che nessun’ altro può vantare e ha ragione chi dice che i maggiori sponsor della Classe siamo tutti noi, insieme, che facciamo centinaia di chilometri per una regata, che teniamo con passione in efficienza le nostre barche o che perdiamo ore e ore per un semplice restauro.
E’ importante che continuiamo a dimostrare che sono gli associati insieme, la Classe unita, che decide la filosofia , lo spirito , il futuro di tutti noi, al di là di qualsiasi condizionamento.
Mi appello quindi a tutti voi, al vostro senso di identità , al vostro senso di squadra e solidarietà , alla nostra comune volontà di tagliare insieme il prestigioso traguardo dei Cento anni di vita , non permettendo che niente attenti alla nostra unità, e spero che anche Giuseppe sappia cogliere il senso di queste parole.

Sono certo che condividerete con me, con noi tutti del Consiglio Direttivo, la "Mission Possible" dell ' UNIONE .

Vi abbraccio forte

Giorgio


Per comprendere l’ argomento in discussione:
annuncio manifestazione inviato alla stampa da DINGHY CLASSICO --------------------------------------------

1 commento:

  1. Appena letta la "Mission Possible" mi vien la voglia di esclamare FINALMENTE!
    Poi seguo la nota regola, “Stefano fermati conta fino a cento e rifletti”.
    Già in altre occasioni e durante la World Cup di Bracciano avevo fatto notare a te e ad altri del consiglio direttivo della classe che non mi piaceva lo stile dei comunicati stampa prodotti dall’agenzia che cura l’immagine del DINGHY CLASSICO.
    L’AICD è classe ufficialmente riconosciuta dalla FIV e pertanto per le sponsorizzazioni e pubblicità deve seguire le normative CONI e ISAF.
    Tra sponsorizzazione e pubblicità c'è una sostanziale differenza: la sponsorizzazione è l'accordo con il quale lo sponsorizzato s’impegna, dietro corrispettivo, a svolgere la propria attività consentendo allo sponsor di servirsi della risonanza delle attività sportive svolte, questo evidentemente al fine di accrescere presso il pubblico la conoscenza del marchio o comunque del nome dello sponsor. Con la pubblicità è invece comunicato direttamente al pubblico un messaggio per la diffusione sui media della conoscenza di prodotti del committente, prescindendo dallo svolgimento di attività sportive o eventi da parte dell'associazione o società sportiva.
    Il responsabile dei Dinghy Classici, abilmente ha trovato degli sponsor ma i contratti non aveva titoli per firmarli, sicuramente eventuali contratti sono stati approvati dal consiglio direttivo AICD e di conseguenza firmati dal segretario.
    Il comunicato stampa sulla riunione del 13 febbraio a Firenze è chiaramente un lancio pubblicitario di uno degli sponsor del Circuito del Dinghy Classico. Se nel contratto di sponsorizzazione sono previste questo tipo di manifestazioni c’è ben poco da reclamare. In queste riunioni non si può decidere nulla sono solamente orientative. Le decisioni, in base al nostro statuto ART.2 e ART.7, le possono prendere solamente i soci proprietari riuniti in un’ASSEMBLEA ufficialmente convocata, che ne demandano l’esecuzione al Consiglio Direttivo e al Segretario.
    Entusiasmo e pazienza e soprattutto teniamo ancora tutto insieme.
    Stefano

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